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Cinema Bambini – La spada nella Roccia
12 Luglio 2021 @ 21:30

La spada nella roccia è il 18° classico Disney, ispirato alla leggenda di Re Artù, di cui narra la giovinezza, la vita di prima di diventare re, il percorso verso la conquista delle qualità di un sovrano. È un racconto di formazione e sulla formazione, sull’educazione, sui rapporti tra maestro e allievo. Nel film sono presenti tre modelli educativi: quello di Merlino (precettore di Semola), quello di Sir Ettore (padre vicario di Semola), quello del gufo Anacleto (precettore sostitutivo di Semola). Merlino vive in una foresta oscura che simboleggia l’epoca medievale, i «tempi oscuri senza legge né ordine» in cui si svolge la storia, dominati dalla legge della sopraffazione e dei rapporti di potere. Il compito che Merlino si prefigge è quello di educare Semola portandolo all’emancipazione dai dettami del conformismo dell’epoca. La vera magia di Merlino è l’educazione. Per Merlino, l’unico modo di osteggiare l’oscurità di un’epoca basata sulla violenza è un’educazione che punti sulla cultura e sul ragionamento. Solo così si può operare un cambiamento, un progresso. Il progetto educativo di Merlino si basa sul metodo empirico e passa attraverso tre stadi corrispondenti a tre elementi naturali: acqua, terra, aria. Per ognuno di questi stadi si ha la trasformazione in animali: pesci, scoiattoli, uccelli. Come le favole classiche usano il mondo animale per parlare del mondo umano, così Merlino usa le trasformazioni animalesche per parlare delle cose umane. Il modello educativo di Sir Ettore, opposto a quello di Merlino, si basa sulla forza fisica, sul cieco rispetto delle tradizioni, sull’obbedienza a chi ha il potere. Il modello educativo del gufo Anacleto è integrazione di quello di Merlino. Il Mago è un creativo, un utopista, e talvolta può arrivare al distacco dalla realtà. Il modello educativo di Anacleto si radica nel passato e si basa sull’impegno, sulla fatica intellettuale, sul senso di realtà e praticità. Il film ci dice che la buona educazione si pone tra passato (tradizione) e futuro (utopia), tra la pesantezza della fatica intellettuale e la leggerezza della creatività.